A dire il vero di questa partita del 21 aprile 1974 ho pochissimi ricordi, rimossi perché non ci fu battaglia, mancò il pathos… Il pareggio stava benissimo a tutti: società, squadre, tifosi e la divisione della posta era così scontata che il designatore mandò un arbitro esordiente: Schena di Foggia.
La giornata è mite di pieno sole e io mi accomodo nella mia posizione preferita nel Curvone al centro un po’ in alto. La gara dura poco più di un quarto d’ora, dal 42′ (gol di Gori), al 60′ (gol di Toschi), prima e dopo il nulla, melina su melina…
Le reti: Gori ben imbeccato da Riva con un gran tiro al volo batte Boranga, poi Toschi si libera in area di Poletti e infila Albertosi. Da quel momento nessuna delle due squadre fa niente dal centrocampo in su, solo una sequenza infinita di passaggi laterali o all’indietro per perdere tempo e arrivare indenni al 90′. È un grande risultato, almeno per noi. Il punto conquistato mette al sicuro sia il Cesena che il Cagliari, appaiati a 24 punti con la salvezza in cassaforte a quattro giornate dal termine
A fine partita in tanti, come me, andiamo davanti alla tribuna per vedere i campioni rossoblù: Albertosi il portiere della Nazionale, Nenè il nero che a quei tempi era per me una novità vedere in campo, e soprattutto Gigi Riva il giocatore più famoso del campionato, ancora di più di Rivera e Mazzola. E possiamo dirlo: “Finalmente Gigi Riva”, dopo che negli anni precedenti si era “rifiutato” di giocare tre amichevoli consecutive alla Fiorita, creando sgomento e malumori nella tifoseria bianconera. Quel giorno Rombo di Tuono aveva fatto perfettamente il suo dovere… qualcosina nel primo tempo, come l’assist per Gori, per poi starsene nella ripresa sulla linea di centrocampo, senza neppure provare un contropiede, anche quando il Cesena era sbilanciato in avanti alla ricerca del pari. W il Cesena! W Gigi Riva!
La prossima partita sarà a Vicenza con l’arbitro che chiamerà i due capitani a un minimo di combattività, pena la sospensione della partita. Il pareggio con il Cagliari in confronto era stata una battaglia all’ultimo sangue…
Marzio Magnani
