Sognando un cesenate a Wembley

SOGNANDO UN CESENATE AZARE LA COPPA A WEMBLEY

A Londra andai per la prima volta nel 1989 e nel mio tour turistico non poteva mancare una tappa al mitico stadio di Wembley, tempio del calcio inglese e mondiale. Ebbi la fortuna di capitare il giorno della finale della “English League Littlewoods Cup” tra Nottingham Forest e Luton Town. Non trattandosi di squadre londinesi, né di prima fascia, non c’era il tutto esaurito, ma solo… 76 mila spettatori, e quindi riuscì a procurami un biglietto. Ero già stato in grandi stadi come San Siro, l’Olimpico e il San Paolo ma, l’atmosfera e il fascino che si respirava a Wembley era particolare, era differente. Per la cronaca alzarono la coppa i rossi del Forest. Per quanto l’atmosfera fosse coinvolgente, come spettatore neutrale non potevo tuttavia provare quelle emozioni che avrei vissuto se ci fosse stata la mia squadra del cuore.

Il sogno di vedere un giorno anche il Cesena a Wembley sembrò possibile tre anni dopo quando i bianconeri parteciparono al torneo Anglo-Italiano (riservato alle migliori formazioni cadette dei due paesi), una manifestazione in realtà non di grande prestigio, ma che offriva l’irripetibile opportunità di giocare la finale nel glorioso stadio di Londra, in programma il 27 marzo 1993. Con gli amici la mente andò subito all’organizzazione del viaggio verso la capitale inglese per quella che sarebbe stata la nostra prima trasferta all’estero, visto che nel 1976 a Magdeburgo eravamo troppo piccoli.

Il nostro sogno di volare verso Wembley sfumò rapidamente perché il Cesena rimediò un solo punto nel proprio girone e chiuse all’ultimo posto. Poche soddisfazioni arrivarono anche dal campionato dove la formazione di Gaetano Salvemini scivolò a ridosso della zona retrocessione. Solo il provvidenziale subentro in panchina di Azeglio Vicini scongiurò la prospettiva di andare a giocare l’anno seguente a Palazzolo sull’Oglio. Altro che Londra… dove in quello stesso 1993 volò invece un altro cesenate, Lorenzo Minotti, capitano del Parma che nel cielo di Wembley alzò la coppa delle Coppe.

Giovanni Guiducci