QUANDO MORATTI VOLEVA RAPIRE MANUZZI

I sequestri di persona a scopo di riscatto economico erano un fenomeno criminoso diffuso negli anni ’70 in Italia. Anche a Cesena nel 1973 i carabinieri del Nucleo investigativo si occuparono del caso che aveva al centro il presidente dei bianconeri, il commendatore Dino Manuzzi, la cui popolarità si era estesa a livello nazionale nell’imminenza del debutto del Cavalluccio in serie A. La sera del 19 settembre 1973 la città è battuta da una forte pioggia che non invoglia certo a uscire, quando verso le 21.30 a casa Manuzzi suona il telefono.

“Buonasera presidente, sono Massimo il figlio di Angelo Moratti (ex presidente dell’Inter, ndr), innanzitutto complimenti per il suo Cesena. Mi trovò qui in città all’Hotel Savio perché la mia Lamborghini Miura ha avuto un guasto e ora è in riparazione presso un meccanico del posto”.

“Ha bisogno di qualcosa?” chiede Manuzzi al suo giovane interlocutore.

“No ma, approfittando della mia presenza a Cesena, mi farebbe piacere conoscerla e ricevere una sua visita qui al ristorante dell’albergo”.

Manuzzi declina l’invito ma si rende disponibile, in caso di bisogno, di mettergli a disposizione la sua Bmw per tornare a Milano e gli consiglia di farsi anticipare dei soldi dalla direzione dell’albergo a nome dell’A.C. Cesena.

L’ospite dell’albergo del Savio rifiuta ogni offerta di aiuto, ma insiste per incontrare di persona il presidente del Cesena il quale, a quel punto, si insospettisce e denuncia il fatto: “Dopo quella insolita telefonata ho subodorato che sotto ci potesse essere qualcosa di losco e che mi stessero tendendo un agguato”.

Dagli accertamenti svolti l’indomani risulta, in effetti, che nessuna Miura era in riparazione nelle autofficine di Cesena e che l’ospite del Savio era sparito senza pagare il conto.

“Hanno tentato di rapire il presidente del Cesena” titola La Gazzetta dello Sport. 

“Forse Manuzzi doveva essere rapito” gli fa eco Stadio.

Il caso si risolve nel giro di un paio di giorni quando il presunto “Moratti junior” viene identificato in un trentenne di Cesenatico, rappresentante di commercio, che aveva orchestrato tutta quella messa in scena per scroccare un’abbondante cena al ristorante dell’Hotel Savio.

Giovanni Guiducci (ricerche storiche di Pierpaolo Rossi)

Il presidente dell'Inter Angelo Moratti e il figlio Massimo
La Gazzetta dello Sport
Stadio
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