QUEL CONCORSO CHE ENTRO’ NELLA STORIA DEL CESENA
Nell’immediato secondo dopoguerra, in un contesto in cui l’Italia stava raccogliendo i cocci per ripartire, prese piede un nuovo concorso nazionale, indetto dalla dolciaria milanese Motta, che mise in palio un montepremi di 50 milioni di lire (erogati esclusivamente in Buoni del Tesoro al 5%) suddivisi in 52 estrazioni settimanali. Il concorso ebbe la durata dell’intero anno solare 1947, abbracciando due stagioni calcistiche di serie A e B, 1946-47 e 1947-48. Il Cesena, che nella prima militava tra i cadetti, ebbe quindi l’occasione di comparire sulla prima figurina della sua storia, quella del “Concorso Motta Sport 1947”.
Le figurine (6×7 cm) hanno nel fronte un soggetto sportivo, che poteva essere l’immagine di uno dei tanti atleti di sport individuali (ciclisti, pugili, piloti, tennisti, sciatori, persino cavalli) o di una società di sport di squadra (tra le maggiori il rugby, la pallacanestro e il calcio) con un’immagine generica di giocatori in azione, lo scudetto e il nome del club. Lo scudetto del Cesena è rappresentato dallo stemma comunale sormontato dalla scritta Cesena e dalla sigla U.S., anziché A.C.; probabilmente fu fatta confusione con la U.S. Renato Serra che, prima della fondazione nel 1940 dell’A.C. Cesena, era stata la più importante squadra di calcio della città ma che nel 1936 aveva cessato l’attività.
La campagna pubblicitaria della Motta fu lanciata dall’ottobre 1946 e per partecipare al concorso occorreva procurarsi le figurine valide per giocare. Come reclamizzato sui quotidiani dell’epoca, dal 15 novembre 1946 acquistando uno dei prodotti della Motta elencati nel regolamento (dalle caramelle alle merendine, dal caffè alle marmellate, dai dolci natalizi a quelli pasquali) si riceveva in omaggio una delle centinaia di diverse figurine riguardanti atleti e società di tutti gli sport, da conservare in quanto utili per tutte le 52 estrazioni settimanali. Ogni lunedì veniva pubblicata sui quotidiani, e annunciata alla radio, una schedina in cui venivano elencati cinque eventi sportivi previsti per la domenica successiva, per i quali occorreva attendere l’esito finale e poi spedire, con il proprio nome, a Milano alla Motta in viale Corsica 21, almeno tre figurine di quelle squadre, o atleti, presenti in schedina e che avevano vinto (o pareggiato).
La prima schedina del concorso uscì con gare in programma domenica 5 gennaio 1947, e riguardava quattro partite di serie A e una di serie B (Forlì-Reggiana). In una sola occasione, nel concorso numero 21 del 25 maggio 1947, fu inserita la squadra bianconera con la partita Suzzara-Cesena, valevole per la quindicesima giornata di ritorno di Serie B, passata alla storia per non essere stata mai giocata in quanto i romagnoli si presentarono allo stadio con oltre 45 minuti di ritardo, perdendo in seguito l’incontro a tavolino (2-0). Ai fini del concorso Motta la gara non fu valida e nessuna delle due squadre ebbe l’onore di veder considerata la propria figurina tra quelle vincenti. Infine, una curiosità riguardante il vincitore del primo premio del concorso numero 3 del 19 gennaio 1947, che metteva in palio la notevole cifra di 250 mila lire: fu sorteggiato il tagliando inviato dalla Unione Sportiva Renato Serra di Cesena, da tale Zangheri Casallone, come riportò la Gazzetta dello Sport. Nome insolito, forse un refuso oppure i cognomi di due persone. Uno potrebbe essere quello di Pio Zangheri, all’epoca socio del circolo “Renato Serra”, nonché contabile dell’A.C. Cesena e in seguito fotografo.
Pierpaolo Rossi
