Savoldi apre le marcature, sullo sfondo la gradinata coperta dagli ombrelli
CESENA-VICENZA (video inedito archivio Museo Bianconero)

IL REGALO DELLA BEFANA CE LO FECE DINO MANUZZI

Aspettavo con ansia questa partita del 6 gennaio 1974 contro il L.R. Vicenza. Bazzicavo la Fiorita dal 1968 ma tra gli avversari mi mancava la formazione veneta che faceva la serie A ininterrottamente da 19 anni, dalla stagione 1954-55, quasi un miracolo calcistico per una città poco più grande di Cesena. Come era possibile tutto questo? Presto detto: dal 1953 era stata acquistata dal colosso laniero di Schio “Lanerossi” quando militava in B, sesti il primo anno e promossi in A il successivo. Il Vicenza porterà la “R” sulle maglie addirittura fino al campionato 1988-89.

Purtroppo quel giorno pioveva, pioveva anche forte, e non avevo proprio voglia di bagnarmi come un pulcino come tre mesi prima contro il Torino. Parto da casa (abitavo nella parrocchia di Sant’Agostino, quella del grande ex bianconero Giuseppe Matassoni) più tardi del solito, e arrivo alla Fiorita mezzora prima dell’inizio della gara. Mentre sto entrando nel Curvone… il “Miracolo”. Vedo che aprono il cancello tra curva e tribuna e fanno entrare finché c’è posto. Non mi faccio pregare e, sballottato un po’ qui un po’ là, mi trovo in alto in tribuna laterale in piedi ma all’asciutto! Grazie presidente Manuzzi!

Nel Vicenza c’è l’ex Berni, giocano anche Bardin e Macchi che in seguito diverranno bianconeri. Noi siamo in formazione tipo. La partita è vivace, anche ben giocata fino al gol del definitivo 2-2 di Bernardis, ma nell’ultima mezzora mi viene il sospetto che il pareggio stia bene ad entrambe le squadre. Finita la gara vado subito a casa con la speranza, nonostante i miei 15 anni, di trovare la calza o almeno qualche dolcetto e qualcosa la Befana di 50 anni fa… mi portò.

Patto di non belligeranza. Al ritorno allo stadio Menti la divisione della posta è addirittura scandalosa, tanto che l’arbitro Benedetti interrompe l’incontro per richiamare i due capitani ad una maggiore combattività, minacciando di espellere tutti… Ciò nonostante finisce 0-0 (ma questa è un’altra storia). Quel patto di non belligeranza tra cesenati e vicentini dura solo quel campionato dove entrambi ci salviamo più o meno agevolmente. In quello successivo, invece, saranno due battaglie con una vittoria per parte, ma i veneti retrocederanno in B dopo 20 anni consecutivi di A. La nostra storia nella massima serie continuerà, anche a scapito loro.

Marzio Magnani

Cesena-Vicenza-1973-74.-Il-gol-di-Toschi
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