IL PRIMO GOL SOTTO IL CURVONE
23 dicembre 1973. Una bellissima vittoria per un sereno Natale e finalmente, dopo quasi tre mesi dall’inizio del campionato di serie A, vediamo il primo gol sotto il nostro Curvone.
La partita
Davanti a 18 mila spettatori, in una quasi primaverile giornata di sole, alle 14.30 incomincia una partita importantissima tra due squadre che vogliono salvarsi. Da una parte una Sampdoria brutta, pasticciona e senza idee per buona parte della gara, dall’altra il Cesena che per un tempo travolge l’avversario sul piano del gioco, ne soffre un po’ la reazione ad inizio ripresa, poi assesta la botta conclusiva. Soltanto l’arbitro Lattanzi di Roma nel finale mette il risultato in discussione concedendo ai liguri un rigore subito dopo averne negato uno solare ai romagnoli. Dal possibile 3-0 si va dunque sul 2-1, ma il punteggio non cambierà più e il fischietto romano, che per il resto aveva bene diretto, può tranquillamente uscire dalla Fiorita in taxi e non in cellulare come gli era, invece, capitato qualche settimana prima alla Favorita in Palermo-Ascoli. La partita termina con il tripudio del pubblico cesenate. Per il Cavalluccio è la seconda vittoria in serie A e per la prima volta segna due reti alla Fiorita (e il primo davanti al Curvone).
I gol
15’. Lippi invece di rinviare cincischia al limite dell’area, sul pallone si avventa come una furia il gran combattente Bertarelli che brucia sullo scatto Santin e batte Cacciatori con un gran tiro rasoterra in diagonale
75’ Toschi si impossessa della palla a centrocampo, dribbla un paio di avversari e scambia con Bertarelli. Palla a Orlandi che a sua volta serve Savoldi II. Tiro secco rasoterra che si infila a coronamento di una lunga azione da manuale.
81’. Ceccarelli scende sulla destra e crossa a centro area per Bertarelli e Toschi, ma Lippi ferma evidentemente con un braccio. Lattanzi fa segno di continuare, la palla viene buttata in avanti per Improta che, mentre sta per entrare in area, viene affrontato fallosamente da Frosio. Dentro o fuori? È questione di centimetri, per l’arbitro è rigore e lo stesso Improta trasforma mettendo i brividi ai tifosi bianconeri.
Marzio Magnani
