

La radiocronaca a “Tutto il calcio minuto per minuto”
IL MIO PRIMO (E UNICO) ASSEDIO ALL’ARBITRO
La mia ansia di andare allo stadio era notevole, c’era da vedere il mio giocatore preferito (a prescindere dalla squadra) Roberto Boninsegna, e i vari Mazzola, Facchetti e Burgnich allenati dal mito di quei tempi: il mago Helenio Herrera. Purtroppo a casa c’erano parenti così partii (da solo come quasi sempre) un po’ tardino. Arrivato al Curvone mi accorsi che c’era già quasi il pienone e trovai posto a metà dei gradoni, sulla sinistra verso la tribuna. La giornata era grigia il freddo pungente.
LA PARTITA. L’Inter non combinò granché dalla cintola in su, ma due occasioni importanti, entrambe di Mazzola, la seconda della quale era il gol della vittoria con il “Baffo” che si era trovato a tu per tu con Boranga. Il Cesena fece la partita dal primo all’ultimo minuto, andò 5-6 volte al tiro pericolosamente, chiese invano tre rigori e almeno in due casi l’impressione generale fu che si potevano concedere… Ma la partita ruotò tutta attorno ad un episodio all’11’ del primo tempo: Braida affronta Facchetti in un contrasto frontale e conquista palla, fugge sulla destra e crossa per Festa appostato appena fuori area, il quale si aggiusta il pallone e fa partire un gran tiro che fulmina Bordon proprio all’incrocio dei pali. Questa è la versione del celebre radiocronista Piero Pasini di Bologna su “Tutto il calcio minuto per minuto” (che si può ascoltare dal link in questa pagina) il quale calcò la mano sul fatto che nessuno capì il perché dell’annullamento. Invece per la Gazzetta la rete fu annullata per un fallo su Burgnich. Ma era una versione perlomeno fantasiosa poiché il libero dell’Inter (come si vede nella prima foto) era distante circa tre metri dal nostro Festa. Secondo me non c’era stato nessun contrasto e, infatti, nessun interista aveva protestato. Fu un abbaglio dell’arbitro Toselli della sezione di Cormons.
L’ASSEDIO ALL’ARBITRO. Uscendo dal Curvone andai a vedere davanti alla tribuna cosa succedeva. C’era un trambusto incredibile, la gente non aveva digerito l’arbitraggio e voleva “giustizia”. Ricordo Sigfrido Piccinini (delle future Brigate Bianconera) che stava sul tetto dell’allora casetta del custode (ora adibita a uffici) e con un bandierone arringava la folla. Il resto l’ho letto dai giornali. Circa 4.000 tifosi (fonte Stadio) cinsero d’assedio la Fiorita, alcuni addirittura riuscirono ad entrare negli spogliatoi e uno addirittura fu fermato mentre tentava di entrare nello stanzino dell’arbitro. Un gruppetto di supporter cesenati tentò di aggredire Mazzola intento a firmare autografi: “mafioso mafioso” gli gridavano. Solo il pronto intervento della polizia permise al giocatore di allontanarsi senza danni. Gente assiepata dietro i cancelli colpiva il pullman dei giocatori dell’Inter con sassi e bottigliette di vetro e solo un paio d’ore dopo il termine della partita riuscirà ad andarsene. Persino un’ambulanza venne fatta oggetto di lancio di pietre dai tifosi cesenati inferociti e addirittura perquisita pensando che all’interno si fosse nascosto l’arbitro Toselli che stavano cercando ovunque. L’assedio ebbe anche risvolti comici quando il presidente dell’Inter Ivanoe Fraizzoli fu zittito dalle mogli dei giocatori bianconeri. Dopo alcune ore la polizia riuscì a portare in salvo la terna arbitrale fortunatamente incolume, caricandoli su di una “Gazzella” come fossero dei banditi… (Bisogna però aggiungere che la partita fu corretta, come fu corretto il comportamento dei giocatori nerazzurri).
CONCLUSIONI. Fu quello il mio primo ed unico assedio all’arbitro (però ammetto che il mio apporto è stato molto modesto, ma c’ero). Temevamo tutti una lunga squalifica del campo, ma visto che nessuno si era fatto male e che la “ladrata” era evidente a tutto il mondo del calcio nazionale, il Cesena fu praticamente perdonato: una semplice diffida che non ebbe seguito nel prosieguo del campionato e una modesta multa di 1,5 milioni di lire. Toselli che era all’ultimo campionato in carriera non lo vedemmo più, ma ci mandarono Barbaresco, l’altro arbitro della sezione Cormons, nel sentitissimo derby con il Bologna… ma questa è un’altra storia che verrà raccontata il prossimo 17 marzo, 50° anniversario di quella memorabile gara.
Marzio Magnani









