Bertarelli al tiro con Roversi e Cresci impotenti
Bertarelli esausto e felice dopo il gol (foto Marini)
La gioia di Ammoniaci (foto Marini)

IL MIO PRIMO DERBY di Marzio Magnani

Crollo del Bologna a Cesena – La Romagna ha vinto il Derby – Il Bologna? mai visto – Per il Bologna un’amara lezione – Che musica ieri alla Fiorita – Champagne negli spogliatoi – Il ritmo del Cesena travolge il Bologna

 Basta leggere questi titoli dei giornali per rendersi conto di come sia andata la partita.

È il mio primo derby in campionato con il Bologna. Una partita sentitissima, sebbene l’allenatore felsineo Bruno Pesaola in settimana avesse gettato benzina sul fuoco, dicendo che i giocatori del Cesena erano soprattutto “podisti” e che i bianconeri erano destinati alla retrocessione in B. Parole incaute che lo faranno masticare così amaro, a tal punto da non presentarsi davanti ai cronisti nel post partita. Probabilmente Pesaola non sapeva dei trascorsi tra gli emiliani e i romagnoli, in particolare della batosta (5-0) subita al campo dell’ippodromo nel campionato di Guerra 1944, quello celebre vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia. Cesena da non sottovalutare quindi. È una bella giornata di sole, la temperatura è mite. Una domenica che da bella diventerà indimenticabile. Il fischio di inizio è alle ore 15 e io parto con buon anticipo da casa mia a Sant’Agostino. Lungo il tragitto che percorro a piedi, nella discesa di San Pietro, un signore distinto piuttosto grosso, ben vestito con un grande cappello, mi chiede indicazioni per lo stadio. Gli rispondo che basta che segua me o il flusso delle numerose persone perché tutti andiamo alla Fiorita. Senza che gli chiedessi niente comincia a dire che lui è venuto ad assistere alla certa vittoria del Bologna e, davanti alle mie risate, stizzito tira fuori un grosso portafogli dicendo che era pronto a giocarselo… La tipica boria di alcuni bolognesi, quelli che dicono che loro sono primi in tutto, soprattutto in cucina. Ne conosco qualcuno che ogni tanto me la mena sulle loro lasagne a sette strati superiori alle nostre, sulle nostre presunte fettuccine mentre le vere tagliatelle più larghe e più spesse sono le loro. Per non dire del ragù, il loro è il primo al mondo, oppure della loro superiorità sui bolliti che noi (secondo loro) conosciamo a malapena.

Nel Curvone trovo posto dove più mi piace, cioè al centro piuttosto in alto. Sono presenti più di 20.000 paganti in aggiunta ad oltre 6.000 abbonati, mentre il quotidiano Stadio valuta il pubblico in circa 32.000 persone con almeno 3.000 tifosi rossoblù assiepati in curva Ferrovia. La partita è giocata a ritmi altissimi da parte dei bianconeri, un monologo che dopo il primo gol siglato da Ammoniaci diventerà sempre più evidente. Il suo urlo mentre calcia (di destro, lui che è mancino puro) lo ritengo l’emblema della gara. Nel secondo tempo il pressing asfissiante del Cesena nulla concede al Bologna mai pericoloso. Cera è il migliore in campo, ma anche Toschi è in giornata di grazia e mette lo zampino su tutte e tre le reti, compresa il rigore battuto perfettamente da Orlandi e quella di Bertarelli che anticipa Buso con un tocco ravvicinato.

Del Bologna surclassato in campo si registrano dichiarazioni ai cronisti che contestano l’operato dell’arbitro Barbaresco per non aver fischiato un presunto fallo di Toschi su Roversi, azione che aveva portato alla prima rete dei romagnoli. Il dopo partita vede i tifosi felsinei tornare mestamente in stazione con le bandiere arrotolate, al contrario dei tifosi del Cesena che fanno cortei con auto strombazzanti fino a sera, ripetendo l’entusiasmo della promozione in serie A di giugno con il Mantova! Per me, il mio primo derby in campionato col Bologna, era terminato con un trionfo per me inaspettato.

CESENA-BOLOGNA
Micio Orlandi spiazza Buso
Il destro vincente di Ammoniaci
L'abbraccio tra Toschi e Bertarelli (foto Marini)
Festa motorino inesauribile. Sullo sfondo tifosi sugli alberi (foto Marini)
Cera, Ammoniaci e Pecci
Bertarelli e Buso in uscita (foto Marini)

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