1991-92 SERIE B

La terza retrocessione tra i cadetti non fu vissuta come un dramma, in quanto si confidava di continuare a fare l’ascensore tra la A e la B, come sempre era avvenuto negli ultimi venti anni. In panchina fu chiamato Attilio Perotti, tecnico serio, capace e preparato che praticava la zona, una novità tattica per la piazza di Cesena. I bianconeri potevano inoltre contare, per la prima volta in B, di giocatori stranieri: il bosniaco Davor Jozic e il brasiliano Souza do Amaral Amarildo, entrambi reduci dalla retrocessione, ma trattenuti dalla società nella speranza che nella categoria inferiore potessero fare la differenza.

Il brasiliano sembrò il primo a beneficiare del nuovo modulo, sempre a segno nelle amichevoli precampionato, così come nei quattro match di coppa Italia e al debutto in campionato contro il Messina. Poi invece la domenica successiva in casa contro il Palermo fallì malamente dal dischetto la possibilità di proseguire la striscia positiva e fu il preludio ad una stagione negativa, che lo vedrà a digiuno per un periodo di cinque mesi.

Deludente si rivelò anche il campionato della squadra che pure fino all’inizio del girone di ritorno stazionò a ridosso della zona promozione. Ogni volta però che si presentò l’occasione per effettuare il sospirato aggancio, l’appuntamento fu regolarmente rinviato.

Poi una classifica cortissima e una serie di battute d’arresto fecero scivolare in classifica la formazione di Perotti, che solo alla penultima giornata si mise matematicamente al riparo da ogni brutta sorpresa, grazie alla vittoria sul campo dell’Avellino firmata dal redivivo Amarildo.