1987-88 SERIE A

L’inizio del terzo ciclo del Cesena in serie A coincise con l’ultimo campionato di massima divisione a sedici squadre.

Per l’esordio in campionato il Cesena di Albertino Bigon ospitò il Napoli scudettato di Diego Maradona, che immeritatamente espugnò il Manuzzi dopo avere sofferto la vivacità della matricola romagnola. Tra i bianconeri si mise in luce il debuttante Alessandro Bianchi, mentre l’altro baby, Ruggiero Rizzitelli, era chiamato a confermare le grandi aspettative riposte su di lui. I loro nomi finirono sul taccuino degli osservatori speciali del C.T della Nazionale, Azeglio Vicini, e per Rizzo arrivò presto il debutto in azzurro in Italia-Unione Sovietica (4-1) giocata a Bari il 20 febbraio 1988. Per la prima volta un giocatore in forza al Cesena, per di più cresciuto nel vivaio bianconero, vestì la maglia della Nazionale maggiore.

Rizzitelli si rivelò anche il capocannoniere della squadra con cinque reti all’attivo, più una revocata, quella in Juventus-Cesena finita con il risultato di 2-1 ( due reti di Brio, un rigore sbagliato da Magrin e il gol della bandiera di Rizzitelli), poi trasformato dalla giustizia sportiva in 0-2 a favore dei romagnoli.

Alla fine del primo tempo dalla curva juventina partì un petardo che esplose in prossimità del tunnel sotto cui stavano transitando i giocatori di rientro negli spogliatoi. Il più vicino alla deflagrazione, che comunque non lacerò la struttura protettiva, fu il cesenate Dario Sanguin il quale cadde stordito e fu trasportato in ambulanza all’ospedale torinese delle “Molinette” per accertamenti. In serata il giocatore fu dimesso con la diagnosi di “sospetto trauma cranico da contraccolpo” e con prognosi di un giorno. I successivi esami audiometrici effettuati al “Bufalini” di Cesena rilevarono “un trauma acustico da 4.000 hertz con conseguente alterazione irritativa diffusa nelle parti cervicali e lesione percettiva sinistra”. Al termine della partita il Cesena aveva presentato all’arbitro una riserva scritta e il risultato non fu omologato in attesa di una decisione della giustizia sportiva. Sull’episodio si pronunciò il Giudice Sportivo, il quale, in virtù del principio della “responsabilità oggettiva”, assegnò lo 0-2 a tavolino in favore del Cesena. 

Grazie anche a quei due punti, non previsti ma legittimi, ottenuti a tavolino, il Cesena si allontanò definitivamente dai quartieri bassi della classifica. A fine stagione arrivarono una tranquilla salvezza e tanti miliardi di lire per le cessioni dei gioielli Rizzitelli e Bianchi, rispettivamente alla Roma e all’Inter.