1977-78 SERIE B

Il ritorno in panchina di Pippo Marchioro (reduce dall’infelice parentesi con il Milan) e i favori dei pronostici ricevuti dalla critica contribuirono a creare un clima di ottimismo, dopo le amarezze della retrocessione. Il Cesena era accreditato di un organico dal potenziale tecnico superiore alla grande maggioranza degli avversari. La punta di diamante dell’attacco bianconero era considerato l’ex atalantino Ezio Bertuzzo, il quale però al debuttò fallì subito un rigore che avrebbe potuto evitare la sconfitta interna con il Catanzaro.

Partita con il piede sbagliato, la formazione di Marchioro scivolò presto nei quartieri bassi della classifica. A ottobre Bertuzzo era già tornato a Bergamo e alla fine del girone di andata anche l’allenatore della coppa Uefa fu messo in discussione.

A riportare sicurezza e punti alla squadra fu il ritorno in campo il 5 marzo 1978, in occasione della trasferta di San Benedetto del Tronto, di capitan Cera, infortunatosi durante il ritiro precampionato e grazie al quale i bianconeri infilarono dieci risultati utili consecutivi (dalla 24^a alla 33^a giornata).

La deludente stagione fu caratterizzata dal singolare patto di “gemellanza” (non gemellaggio) tra Cesena e Rimini che avrebbe dovuto mettere fine ad una “secolare” rivalità. La pace fu siglata in località Paderno, sui colli cesenati, alla presenza dei presidenti delle due società, Dino Manuzzi e Bruno Vernocchi, nonché dei due sindaci. Con lo stesso spirito amichevole la domenica seguente prima di Rimini-Cesena le due tifoserie imbandierate sfilarono in campo affiancate. L’incredibile scena si ripeterà al ritorno alla Fiorita. Un’atmosfera così conciliante, in cui tra l’altro matureranno due salomonici pareggi, non piacque però a tutti (da alcuni settori dello stadio giunsero fischi di disapprovazione) e qualcuno sospettò che all’origine ci fosse un’abile mossa del presidente Manuzzi, interessato in realtà ad ammorbidire l’avversario, dopo un inizio di stagione incerto della sua squadra. Il patto di non belligeranza tra Cesena e Rimini era però destinato a tramontare presto come i sogni bianconeri di un pronto ritorno in serie A.