1972-73 SERIE B

In vista del nuovo campionato fu ufficialmente inaugurato, alla presenza del presidente Manuzzi e dell’allenatore Radice, il primo club di tifosi bianconeri di Torre del Moro, embrione del futuro Centro Coordinamento Clubs Cesena.  La nascita del club di Torre del Moro fu di buon auspicio per i colori bianconeri.

Il Cesena chiuse il girone d’andata primo in classifica affiancato dal Genoa. Per il secondo turno del ritorno le due reginette della cadetteria, appaiate da sei giornate, si affrontarono nello scontro diretto a Marassi che per l’occasione fece registrare un’affluenza di 51.642 spettatori ufficiali. L’incontro non deluse le attese, le emozioni non mancarono. Ad inizio ripresa, sul punteggio di 1-0 a favore del Genoa, il bianconero Ammoniaci commise fallo sull’ex Corradi. Intervenne Maselli che sferrò un pugno al terzino romagnolo. Scoppiò il parapiglia, l’arbitro Gussoni li espulse entrambi, insieme a Radice. In 10 contro 10 il Cesena riuscì a pareggiare con Brignani, ma prima della fine arrivò il gol del definitivo 2-1 a favore dei padroni di casa.

In un solo colpo i romagnoli persero la gara, il primato e anche l’allenatore Radice, colpito da una pesante squalifica, sino al termine del campionato. Con i successivi ricorsi il tecnico bianconero si vide ridotta la squalifica a due mesi, che gli fecero saltare otto gare nel corso delle quali fu sostituito in panchina dal suo vice Vincenzo “Pippo” Rigamonti.

Complice un leggero calo nel girone di andata, il Cavalluccio non riuscì più a riconquistare la vetta, pur mantenendosi costantemente nei primi posti, in virtù di una difesa impenetrabile e di un fattore campo decisivo.

Il 10 giugno 1973 la Fiorita, piena in ogni ordine di posti, ospitò la gara contro il Mantova valida per la penultima giornata di campionato. Alla squadra di Radice, seconda in classifica, mancavano solo due punti per festeggiare in anticipo una storica promozione in serie A. Per l’occasione si mossero anche le truppe della Rai-Tv, al seguito del celebre telecronista Nando Martellini.  Solo nella ripresa il Cesena riuscì a sbloccare il risultato con Scala su punizione e a raddoppiare dagli undici metri con Carnevali. Sugli spalti iniziò la grande festa bianconera, parzialmente macchiata dalla rete del mantovano Bertuolo che dopo 1.251 minuti pose fine all’imbattibilità di Mantovani.

Al triplice fischio dell’arbitro Magni, il terreno di gioco fu invaso dai tifosi esultanti. A fine gara tutta la squadra andò a festeggiare a casa del presidente Manuzzi, mentre le strade della città furono invase dai caroselli di auto. A 33 anni dalla fondazione e a 9 dall’inizio della presidenza Manuzzi, il Cesena, e con esso la Romagna, aveva conquistato per la prima volta nella sua storia la serie A. La profezia del conte Rognoni si era avverata.