1963-64 SERIE C

Scaduto il mandato biennale (1961-63), il regime commissariale di Rognoni al vertice dell’A.C. Cesena fu prorogato di un altro anno, in attesa che i problemi societari trovassero finalmente una definitiva e positiva soluzione. L’acquisto da parte di un nuovo proprietario divenne allora un’esigenza non più procrastinabile e le aspettative si concentrarono su Dino Manuzzi, già socio finanziatore della società, il quale però aveva altro a cui pensare, alle sue mele e non al pallone… Sollecitato da Renato Piraccini e Renato Lucchi, ma anche dal sindaco Antonio Manuzzi, suo consuocero, Manuzzi superò la reticenza iniziale e nel 1963 decise di assumere “de facto” la guida del Cesena Calcio, anche se la formalizzazione del passaggio di proprietà con Rognoni fu rimandata all’anno seguente.

Intanto sul campo, visti gli infruttuosi tentativi passati di allestire una formazione competitiva, si preferì affidarsi ad un organico senza grosse ambizioni. Come allenatore fu confermato Lucchi. Dopo una buona partenza i limiti della squadra vennero a galla e complice una scarsa condizione fisica e gli infortuni di alcuni uomini, i bianconeri disputarono un campionato anonimo. Il nono posto finale fu comunque considerato un risultato soddisfacente alla luce della delicata situazione societaria. Con la stagione 1963-’64 si concluse un’epoca, quella “nobiliare” del conte Alberto Rognoni che dalla fondazione (1940) era stato a capo della società come presidente per 21 anni e come Commissario Straordinario negli ultimi tre. Il Conte rimarrà comunque sempre legato passionalmente alla sua “creatura” e per questo sarà nominato “presidente onorario” del Cesena Calcio. Nell’estate del 1964 gli subentrò Dino Manuzzi.

Tratto da: “Storia del Cesena Calcio“, Historica