Con “Mici” Lucchi in panchina si apre una nuova pagina della storia del Cesena. Obiettivo del rinnovato Consiglio Direttivo, guidato da Renato Piraccini, è rilanciare il calcio cittadino, poiché la partecipazione nel 1956-’57 al campionato regionale di Promozione per il terzo anno consecutivo ha ormai ridotto ai minimi termini la passione degli sportivi. La politica societaria rimane, comunque, quella di puntare su elementi locali per costruire la squadra che, senza grandi clamori, si insedia subito in buona posizione.
Dopo sei gare il Cesena passa al comando in compagnia del Rimini, gli eterni rivali, con cui dà vita ad un appassionante duello. Il Massalombarda sembra l’unica avversaria in grado di stare al passo, ma presto bianconeri e biancorossi fanno corsa a due. L’entusiasmo si riaccende tra i tifosi che in numero crescente seguono la squadra anche in trasferta nei tantissimi derby romagnoli del campionato, ma che non sempre si svolgono tranquillamente. A Forlimpopoli, ad esempio, al termine della gara una sanguinosa rissa tra i sostenitori delle due squadre blocca il traffico sulla Via Emilia. Finito in un nulla di fatto l’attesissimo scontro diretto, condizionato dalla pioggia e dal forte vento, il Cesena riesce definitivamente a staccare il Rimini alla 9a giornata di ritorno. I bianconeri infilano sette successi di fila e con un turno di anticipo si aggiudicano il campionato.
La promozione in Interregionale è festeggiata con una cena all’albergo Savio alla presenza delle autorità e del presidentissimo Alberto Rognoni, tornato per l’occasione da Milano, il quale ringrazia pubblicamente l’ingegner Riccardo Grassi, presidente della Società Cesenate Corse al Trotto, per l’ospitalità data alla squadra bianconera al campo dell’ippodromo. Dalla prossima stagione i bianconeri avranno a disposizione il nuovo stadio comunale costruito nel quartiere Fiorita. L’ultima gara disputata all’ippodromo del Savio coincide con la vittoria (2-1) nella finale di andata contro la Mirandolese che, in virtù del pareggio al ritorno (1-1), vale il titolo di campione regionale di Promozione e il primo trofeo messo in bacheca.
Tratto da: “Cesena Calcio, una storia unica“, Geo Edizioni