Anche dopo il campionato di guerra ed il passaggio del fronte si continua a giocare. Questa la formazione del Cesena che allo stadio dei Pini di Cervia affronta l’Armata Polacca. In piedi da sinistra: Pellarin (allenatore), Romani, Trevisani, Camillotti I, Ricci, Pineroli, Silvestre; accosciati: Casali II, Lucchi, Bonci II. Seduti: Casali I, Fioravanti, Bonci I.

Nell’estate del 1943 l’Italia entra nel quarto anno di guerra. Tanti calciatori sono stati costretti ad abbandonare i campi di gioco e ad indossare il grigioverde per combattere sui campi di battaglia. L’inizio della nuova stagione calcistica è fissato per il 3 ottobre ma, dopo l’annuncio dell’8 settembre dell’armistizio di Cassibile, il paese è allo sbando e ogni attività sportiva è sospesa. Con la costituzione della Repubblica di Salò l’Italia è divisa in due. Nei territori del Nord e del Centro, non ancora liberati, si cerca di dare una parvenza di ritorno alla normalità per la stagione sportiva 1943-’44.

Nel gennaio del 1944 prende il via il “Campionato Regionale Misto di Divisione Nazionale” (il cosiddetto “Campionato di guerra Alta Italia”) con gironcini di Zona su base regionale, a cui sono ammesse indistintamente le formazioni che nella precedente stagione avevano militato in Serie A, B e C. Tra queste c’è anche il club bianconero, presieduto temporaneamente, in assenza di Rognoni impegnato in operazioni di guerra, dal dottor Livio Luigi Pavirani, già presidente del Gruppo Sportivo “Bruno Severi” di Cesena, appena assorbito dalla stessa A.C. Cesena.

La squadra è allenata da Marcello Pellarin, dirigente dell’Arrigoni, la nota ditta conserviera di Trieste che all’epoca ha un grosso stabilimento a Cesena davanti alla stazione. Si gioca tra allarmi antiaerei, trasporti bloccati e rastrellamenti. Nel girone A della VII Zona i romagnoli si ritrovano a giocare per la prima volta (amichevoli escluse) contro il blasonato Bologna, che nell’arco dell’intero campionato subirà “sul campo” solo due sconfitte, entrambe per opera del Cesena vittorioso in casa sia nel girone eliminatorio (5-0) che in quello delle semifinali di Zona (2-0). In quest’ultima gara i rossoblù si presentarono in 10 uomini, come pure i bianconeri nella decisiva partita di ritorno all’ultima giornata. Fioravanti, mentre sta raggiungendo i compagni in partenza per Bologna, è coinvolto in un rastrellamento da parte di soldati tedeschi lungo la via Emilia a Cesena. Caricato sulla camionetta, riesce a scappare approfittando dello scoppio di una granata lanciata contro il veicolo. Intanto allo stadio Sterlino il Bologna vince e scavalca in classifica il Cesena che in extremis vede sfumare l’ammissione alle finali Interzonali dove avrebbe incontrato i Vigili del Fuoco di La Spezia, futuri vincitori del “Campionato di guerra” italiano.

Tratto da: “Cesena Calcio, una storia unica“, Geo Edizioni

06/02/1944 CESENA-SAN PIETRO IN CASALE 2-0
13/02/1944 PANIGALE-CESENA 3-2
20/02/1944 CESENA-BOLOGNA 5-0
19/03/1944 SAN PIETRO IN CASALE-CESENA 0-1
26/03/1944 CESENA-PANIGALE 2-0
02/04/1944 BOLOGNA-CESENA 2-0
07/05/1944 CESENA-FORLIMPOPOLI (girone semifinale di zona) 2-0
04/06/1944 FAENZA-CESENA (girone semifinale di zona) 0-2
18/05/1944 CESENA-BOLOGNA (girone semifinale di zona) 2-0
21/05/1944 FORLIMPOPOLI-CESENA (girone semifinale di zona) 3-2
25/05/1944 CESENA-FAENZA (girone semifinale di zona) 5-1
28/05/1944 BOLOGNA-CESENA (girone semifinale di zona) 2-0
ALTA ITALIA VII ZONA (gir. A)Pt.GVNPGFGS
Bologna106501228
CESENA86402125
Panigale66303912
San Pietro in Casale (-2)-26006321
Nota: Bologna e CESENA ammessi al girone semifinale di zona.       
        
        
SEMIFINALE DI ZONA (gir. A)Pt.GVNPGFGS
Bologna96411115
CESENA86402136
Forlimpopoli662221011
Faenza16015517
aprile 1944FORLIMPOPOLI-CESENA3-0